Vertical museum
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Location: Lissone - Italy
Year 2014 Team: Arch. Manuele Mossoni Arch. Ida Lia Russo Arch. Andrea Cupani |
Concept
Il Grande Albero Scritto cattura l’attenzione di chi passeggia, pedala e di chi corre lungo la strada veloce.
È una figura gigante, abbracciata da una parte dal filare di tigli esistente, dall’altra da due pini marittimi e da un lieve movimento di terra.
Il “Museo Verticale”, dà nuova forma e nuovo significato ad uno spazio infrastrutturale - residuale, anche con la realizzazione di un piccolo giardino, delimitato verso la strada da un lieve movimento di terra - una linea di protezione - ricoperto da un tappeto di Lonicera nitida maigrun, arbusto sempreverde con portamento tappezzante che ne addolcisce le linee.
Il Grande Albero, che supera in altezza i tigli esistenti, ha un tronco a sezione quadrata in acciaio corten (m 2,00 x 2,00); irrompe nel giardino, ergendosi da un basamento in calcestruzzo pigmentato bianco: una superficie poliedrica irregolare (h. max m 1,50), spigolosa, frammentata su più livelli, ma ingentilita da gruppi di Cordateria selloana, che invita ad una pausa, oppure a innalzarsi per un colpo d’occhio più ampio sul giardino. In cima al tronco di metallo, una leggera e rigogliosa chioma di Sophora japonica, in un grande vaso collocato in sommità.
Il tronco è inciso da una serie di profili di sedie che simbolizzano l’evoluzione e la storia del mobile, dalla tradizione classica alla contemporaneità. Dal repertorio contemporaneo sono stati selezionati pezzi del grande design insigniti dal Compasso d’Oro.
Il Grande Albero è di giorno curioso, per l’ordine gigante di oltre 15 metri, compresa la chioma dell’albero, e di sera l’illuminazione mette in scena un’opera suggestiva e attraente.
La sua simmetria e il suo posizionamento non privilegiano alcuna vista, favorendo tutte le direzioni.
- “Guarda Papa! … Cos’è quello? Un albero gigante?
- Sì, Agata, è un albero … un albero che racconta una storia di uomini.
- Dai, dimmi!
- Uomini che migliaia di anni fa, seduti intorno al fuoco, per terra, sui sassi, sui tronchi parlavano dei loro progetti per il futuro. Un giorno iniziarono a scrivere queste storie. Incisero sui tronchi degli oggetti, idee, tante cose. Forse hanno cominciato da lì.
- Che cosa?
- A inventare, Agata. Quello che poteva servire loro, per vivere, per mangiare, per stare meglio. Forse hanno cominciato proprio a cercare un modo per stare più comodi. Anche sedersi è stata un invenzione.
- Ma dai papa!?! Tutti si siedono.
- Si, ma qualcuno deve avere pure cominciato ad usare un oggetto, a provare. È così che si inizia.
- Papà, ma allora quello è un albero antico ?
- E bhe sì, potrebbe avere anche migliaia di anni!
- Papà, ma dai, ma sembra nuovo, che dici!
- È lì da poco, ma ci ricorda che un gesto antico, non è detto sia superato. Infatti quelle idee che vedi incise fanno parte della storia, anche recente.
- Che bello papa! Ma allora questo albero durerà per sempre!
- Non lo so Agata. Di certo aspetterà che tu possa raccontare la sua storia ai tuoi bambini e ai tuoi nipoti.
Il Grande Albero Scritto cattura l’attenzione di chi passeggia, pedala e di chi corre lungo la strada veloce.
È una figura gigante, abbracciata da una parte dal filare di tigli esistente, dall’altra da due pini marittimi e da un lieve movimento di terra.
Il “Museo Verticale”, dà nuova forma e nuovo significato ad uno spazio infrastrutturale - residuale, anche con la realizzazione di un piccolo giardino, delimitato verso la strada da un lieve movimento di terra - una linea di protezione - ricoperto da un tappeto di Lonicera nitida maigrun, arbusto sempreverde con portamento tappezzante che ne addolcisce le linee.
Il Grande Albero, che supera in altezza i tigli esistenti, ha un tronco a sezione quadrata in acciaio corten (m 2,00 x 2,00); irrompe nel giardino, ergendosi da un basamento in calcestruzzo pigmentato bianco: una superficie poliedrica irregolare (h. max m 1,50), spigolosa, frammentata su più livelli, ma ingentilita da gruppi di Cordateria selloana, che invita ad una pausa, oppure a innalzarsi per un colpo d’occhio più ampio sul giardino. In cima al tronco di metallo, una leggera e rigogliosa chioma di Sophora japonica, in un grande vaso collocato in sommità.
Il tronco è inciso da una serie di profili di sedie che simbolizzano l’evoluzione e la storia del mobile, dalla tradizione classica alla contemporaneità. Dal repertorio contemporaneo sono stati selezionati pezzi del grande design insigniti dal Compasso d’Oro.
Il Grande Albero è di giorno curioso, per l’ordine gigante di oltre 15 metri, compresa la chioma dell’albero, e di sera l’illuminazione mette in scena un’opera suggestiva e attraente.
La sua simmetria e il suo posizionamento non privilegiano alcuna vista, favorendo tutte le direzioni.
- “Guarda Papa! … Cos’è quello? Un albero gigante?
- Sì, Agata, è un albero … un albero che racconta una storia di uomini.
- Dai, dimmi!
- Uomini che migliaia di anni fa, seduti intorno al fuoco, per terra, sui sassi, sui tronchi parlavano dei loro progetti per il futuro. Un giorno iniziarono a scrivere queste storie. Incisero sui tronchi degli oggetti, idee, tante cose. Forse hanno cominciato da lì.
- Che cosa?
- A inventare, Agata. Quello che poteva servire loro, per vivere, per mangiare, per stare meglio. Forse hanno cominciato proprio a cercare un modo per stare più comodi. Anche sedersi è stata un invenzione.
- Ma dai papa!?! Tutti si siedono.
- Si, ma qualcuno deve avere pure cominciato ad usare un oggetto, a provare. È così che si inizia.
- Papà, ma allora quello è un albero antico ?
- E bhe sì, potrebbe avere anche migliaia di anni!
- Papà, ma dai, ma sembra nuovo, che dici!
- È lì da poco, ma ci ricorda che un gesto antico, non è detto sia superato. Infatti quelle idee che vedi incise fanno parte della storia, anche recente.
- Che bello papa! Ma allora questo albero durerà per sempre!
- Non lo so Agata. Di certo aspetterà che tu possa raccontare la sua storia ai tuoi bambini e ai tuoi nipoti.